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Ambiente: nuovo passo “green” del Marocco

Che le molteplici problematiche legate all’ambiente siano ormai avvertite dalla quasi totalità dei paesi facenti parte della comunità internazionale come assolutamente prioritarie è ormai un dato acclarato.

Basti pensare all’impegno dichiarato di giganti come Stati Uniti d’America e Cina a ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera, intervenendo su quelle che sono le modalità attraverso le quali vengono portate avanti le attività industriali e educando la popolazione ad una mentalità “green” non soltanto in occasioni di iniziative a livello internazionale o nazionale, ma nella vita di ogni giorno.

Ma che la salvaguardia dell’ambiente occupi ormai le primissime posizioni nell’agenda di ogni governo, lo si è capito una volta di più dopo che è stata resa nota l’ennesima iniziativa del Marocco a favore dell’energia sostenibile e di conseguenza a favore della salvaguardia dell’ambiente.

Marocco: un nuovo passo “green” con le moschee sostenibili

Ormai è qualche anno che le autorità marocchine sono impegnate in una svolta green, che si è sviluppata in diverse decisioni e atti concreti, che fanno del Marocco il paese guida dell’Africa riguardo alle grandi questioni riguardanti l’ambiente.planeta-pasto

A riprova di questo, dopo la designazione del paese come organizzatore della ormai prossima nuova Conferenza sul clima, (il cui acronimo è, per chi non lo sapesse e volesse fare qualche ricerca su internet COP22) è arrivata la conferma di alcune voci che si susseguivano da tempo: tra la fine dell’anno in corso e i prossimi anni, il paese africano diventerà il primo al mondo in fatto di moschee “green”.

Il progetto è di grandi proporzioni, avendo l’obiettivo di fornire alla stragrande maggioranza dei luoghi di culto sparsi nel paese un vero e proprio “apparato” green: si andrà infatti dall’illuminazione Led, ai pannelli fotovoltaici attraverso cui creare energia pulita e rinnovabile.

Nello specifico, l’obiettivo delle autorità marocchine è quello di rendere sostenibili almeno un centinaio di moschee prima del 2017 e di arrivare a quintuplicarne il numero prima del 2020. La volontà dichiarata è quella di far arrivare i propri cittadini a capire ancora di più come sia fondamentale cercare di vivere la propria quotidianità nel rispetto dell’ambiente.

Questa decisione, come detto, è solo l’ultima di una serie che ha imposto il paese come guida di una svolta green nel continente africano: basti pensare che sempre il governo di Rabat ha avviato il progetto che nelle proprie intenzioni dovrebbe portare a tramutarsi in realtà il più grande impianto eolico di tutto il continente e che tra gli obiettivi “green” ha anche quello di rendere realtà anche qualcosa che avrebbe dell’incredibile, ovvero una centrale solare nel bel mezzo delle lande desertiche del deserto del Sahara.

Le moschee “sostenibili”: il perchè di questa scelta

Il progetto che dovrebbe portare a rendere il paese il primo al mondo per moschee “ecosostenibili”, partirà grazie al sostegno garantito da parte delle autorità tedesche, le quali forniranno circa il 70% del capitale necessario per avviare i lavori.

Secondo un portavoce dell’esecutivo di Rabat, questa scelta di tutelare l’ambiente attraverso delle modifiche strutturali ai luoghi di culto è anche un modo per mettere nuovamente i credenti di religione islamica di fronte ad un qualcosa di troppo a lungo dimenticato, ovvero che l’ambiente deve essere preservato, perchè in tal modo si preserva anche chi lo abita, ovvero l’uomo.

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